Mescolate insieme la farina, lo zucchero e la vaniglia, versate poi a fontana su una spianatoia, create un incavo e mettete dentro le uova, il burro ammorbidito (sostituibile anche con 50g di olio) e un pizzico di sale.
Impastate bene il tutto, aggiungendo il rum o, a piacere, marsala, grappa, anice; se l'impasto risultasse troppo consistente ammorbidite con un goccio di vino bianco.
Con il mattarello tirate una sfoglia sottile e, con l'aiuto di una rotella dentata, ricavate dei rettangoli, o dei rombi o delle strisce (dalla forma dipende il nome con cui viene chiamato questo dolce); su ogni rettangolo praticate due leggeri tagli diagonali.
Friggete in abbondante olio da entrambi i lati, scolate con la schiumarola e fate asciugare su carta da cucina.
Spolverizzate i dolci con zucchero a velo.
Questi dolci tipici di Carnevale prendono nomi diversi a seconda della loro forma e della regione, eccone alcuni: cenci (Toscana), chiacchere (Lombardia), bugie (Liguria), sfrappole (Veneto), frappe (Lazio), galani (Emilia), e ancora nastri, chiacchere delle monache, lattughe, ecc.
Si possono gustare anche irrorate di abbondante miele caldo.
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